Vertical Village - Megalopoli

di Giulio Bonifacio

dal “corriere dell’Arte“, 11 giugno 2005)

Numerose le belle tele di Alba Amonouso presentate allo Studio B2 di Genova nell'esposizione personale, terminata e il 28 maggio. Sono quadri di grande formato, dipinti con colori attenti e lucidati con vernice.
Siamo indubbiamente al cospetto di un' artista di tutto rispetto che, ora più ora meno, opera da tempo e malgrado la ancor giovane età nell'ambito di una stessa tematica, quella del megalopoli, appunto.
Un lavoro personale, il suo, anzi, personalissimo - certamente difficile - che proveremo a circostanze per quanto possibile, e che comunque meglio sarebbe definire un colloquio dell'artista con se stessa, ovvero i suoi coraggiosi, importanti faccia a faccia con quanto della vita la coinvolge di più.
A vedere bene, le megalopoli, i suoi vertical villages, ci appaiono come il pretesto, forse anche l'alibi consapevole di uno stato esistenziale che Alba Amonouso non gradisce e prima ancora non capisce, che non vuole capire, introitare e, specialmente, accettare. Può subirlo, non accettarlo. Ma il realismo, la figurazione neanche troppo palese di parte dei suoi lavori arretra spesso per lasciare spazio alla visionarietà di altre opere nelle quali, con sapiente e intelligenza, attua consapevoli incursioni nel territorio astratto e minimale in un modo indubbiamente colto e responsabile all'insegna di un pensiero connotata da forti strutturazioni di ascendenza architetturale che, sempre fatta salva la misura, non può dissimulare il senso di dolore che trasuda comunque dalle sue opere

Giulio Bonifacio

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