Se l'arte viaggia nella notte
di Oscar Iarussi
sulla mostra “Il Viaggio”, presso il Palazzo della Provincia, Bari ( Gazzetta del Mezzogiorno, 9 febbraio 1999)
Ci sono artisti nostrani delle ultime generazioni che, con crescente convinzione, vanno affermandosi di fuori di ogni appartenenza, scuola, genere. È il caso di Alba Amoruso, barese, autrice a tutto tondo (se misurata con la scrittura), le cui opere sono apprezzate anche extra moenia per la dimensione onirica, per una realtà restituita come allusione, velata dietro il lavorio dei pennelli o della spatola, delle spugne e delle colle con cui tratta - e maltratta - olii e tempere. Un lavoro cresciuto nel segno dell'astrazione, del simbolismo, di archetipi e si incarnano nei colori dalle temperature cangianti: figurazioni emotive, le definisce Maria Vinella nel catalogo che accompagna la mostra della Amoruso, intitolata Il viaggio, in corso nella sala del colonnato della Provincia di Bari.
Una mostra in cui stupiscono felicemente, a fronte della tradizionale cifra dell'artista, la sua recente propensione verso l'espressionismo, il suo bisogno di strutturare lo spazio della tela, di scandirlo con scenografie vagamente cubiste, con suggestioni visionarie, quinte inquietanti. Così e in Oltre la porta, una soglia schiusa sul mistero o, per altro verso, ne Gli occhi dalla notte, con le pupille nerissime di una civetta che si impongono come due tunnel dell'anima, in cui è facile sentirsi acalamitati, e perdersi.
D'altronde l'incertezza tra sogno e realtà, fra il fantastico e il mostruoso sono tutt'uno con l'urgenza di espressione dei sentimenti, dell'inconscio, che fu il fulcro di quell'avanguardia. Nella ricerca di Alba Amoruso costituiscono una novità che corregge lo spaesamento unpo' New Age di certe precedenti opere, strutturando appunto in una trama la corposità della materia e la forza della luce.
Si veda la serie dei ponti: lunghe arcate, ombre, artigli di un Caligari ferroviario sospesi a mezz'aria nella festa di ocra terragno (e molto pugliese) che si spande dappertutto. Ponti verso un altrove, su cui pare di indovinare casette bianche rassicuranti: paure e conforto del viaggio di una bambina, che nell'arte scopre una promessa contro la notte.
Oscar Iarussi