L'universo vegetale di Alba
di Maria Vinella
Un universo vegetale velato di stupefazione, magiche atmosfere dal profumo selvatico, sagome e forme che hanno l'eleganza dell'arabesco... La vena fantastica delle opere di Alba Amoruso si rivela nei micro-paesaggi d'atmosfere fiabesche racchiusi nei dettagli di fiori giganti, di petali carnosi, di foglie sinuose.
Apertura visionaria sul luogo mitico di una natura ritrovata come sogno, metafora dell'Eden perduto, giardino fiorito dell'integrità primordiale, la pittura della giovane autrice esprime il desiderio di «far parlare fra vento e buio le forme naturali»., come essa stessa spiega; così in ambientazioni immaginariee un po' fabulistiche, si concretizzano pittoricamente sogni ed emozioni, suggestioni interiori, tra desiderio di protezione, senso di solitudine e abbandono.
Nel lieve gioco dei contrasti e delle armonie cromatiche, dall'intensità degli azzurri e dei verdi, dai gialli pastosi, dalla ricchezza dei cieli illuminati d'oro e dalle ombre minacciose dei fondi boschivi, emergono visioni incantate sospese nel tempo di spazi indefiniti.
La natura, riferimento rigenerante e liberatorio, è luogo originale e verginario, fonte di energia spirituale, campo aperto non solo alle vibrazioni dell'intimo ma anche al respiro cosmico dell'universo.
Dalla cupa oscurità notturna battuta dal vento, spunta, allora, non solo una rappresentazione della "bella natura", ma anche la possibilità che l'imponderabile accada a mutare l'apparente e a trasformare le cose, che un misterioso, incipiente evento possa sospendere l'attesa del tempo e scambiare i ruoli tra immaginario e reale.
Per A. Amoruso l'arte è dunque profondo e sofferto momento di meditazione, nascondiglio, fuga e volo della mente, luogo di ideale liberazione che permette, se non proprio il disimpegno verso situazioni storico-sociali, la possibilità del superamento di ostacoli dati dalla condizione mondana e utilitaristica del mondo. «Dal buio, dal nulla - sostiene l'autrice - può sempre nascere e vivere qualcosa.».
I dipinti in forma floreale pulsano quindi di "naturalità" soltanto apparentemente trasognata e irreale ma, in verità identificazione immaginativa di un progetto mentale che vuol continuamente superarsi rinnovandosi, per guardare tramite l'arte al futuro piuttosto che ai fantasmi nostalgici e oscuri del passato.
Maria Vinella